Il vento di protesta che sta soffinado sul Maghreb e il medioriente spodestando re tiranni e dittatori ha toccato anche il Marocco.
Le proteste sono cominciate con una prima ondata di grandi manifestazioni in tutto il marocco domenica 20 febbraio. I manifestatanti chiedono libertà e dignità per tutti, riforme e diritti sociali, e reclamano le dimissioni di un governo corrotto e clientelare. Chiedono inoltre riforme costituzionali per trasformare il marocco in una monarchia parlamentare, in cui il re non ha funzioni nè poteri di governo ma solo un ruolo rappresentativo di unità nazionale.
I gruppi promotori delle proteste sono estremamente eterogenei ( marxisti, islamisti, studenti e il movimento x il riconoscimento della cultura e della lingua berbera amzirgh) ma uniti da una piattaforma comune di rivendicazioni che ha preso il nome di « Movimento 20 Febbraio » L’appello è stato diffuso attraverso Facebook e altri social network, sull’onda delle recenti rivolte che hanno infiammato altri paesi del Maghreb.
Come Nomads Marocco abbiamo partecipato alla manifestazione ad Agadir il 20 febbraio, sentendoci vicini a quelle frange del popolo marocchino che lottano affinchè vengano riconosciuti a tutti i cittadini i diritti sociali e pari dignità e libertà. FOTO della manifestazione di Agadir del 20 febbraio
La prima ondata di manifestazioni del 20 febbraio si sono svolte in maniera pacifica e non sono state represse dalla polizia, tanto che si è cominciato a parlare dell’ « eccezione marocchina», intendendo con questa che in Marocco è forse possibile una transizione morbida verso la democrazia.
Il re Mohamed VI ha reagito alle proteste accogliendo, almeno a parole, le istanze dei manifestanti e promettendo pubblicamente di avviare al più presto un grosso piano di riforme economiche e sociali. Queste promesse pero’non hanno placato il fuoco della protesta , e altre manifestazioni spostanee hanno riempito le strade delle principali città marocchine, e alcune di queste sono stae brutalmente represse, come quella organizzata a Casablanca lo scorso 13 marzo dai giovani del « movimento 20 febbraio ». Diverse testimonianze vidéo mostrano come la polizia abbia violentemente disperso i manifestanti, si parla di dozzine di feriti e arrestato diverse personé,tra cui molti giornalisti, tutti rilasciati secondo la polizia marocchina.
Questa domenica 20 marzo un’altra grossa ondata di manifestazioni ha portato migliaia di cittadini in piazza. I giovani del « movimento 20 febbraio » non demordono,, e anzi vogliono mantenre alta la pressionné sul governo affinchè realizzi veramente le riforme che ha promesso. Le manifestazioni sono stae moltopartecipate e si sono svolte pacificamente, in alcuni casi gli stessi manifestanti hanno organizzato cordoni di sicurezza x proteggere i negozi e altri obbiettivi sensibili dai casseures, i giovani dei quartieri poveri e delle bidonville, che approfittano delle manifestazioni per sfogare la loro rabbia contro un sistema corrotto che li priva di ogni speranza per il futuro.